martedì 4 febbraio 2014

Escursionismo: conversione dei dislivelli in distanza virtuale

I fattori di conversione proposti in precedenza si basano su ipotetici percorsi a pendenza costante. Ciò avviene di rado e anche volendo approssimare, solo poche antiche mulattiere a “tese” come quelle fra Positano e S. Maria del Castello, fra Pimonte e il Faito o fra Amalfi e Pogerola rientrano in tali parametri. Vediamo quindi cosa succede se le salite sono distribuite lungo il percorso in modo non uniforme …
Come si vede dalla tabella, anche se la salita non è assolutamente costante, ma concentrata in parte del percorso, le differenze di tempi fino a una suddivisione equa fra piano e salita (in questo caso 2,5km in piano e 2,5km in salita con pendenza media del 10%) e anche un poco oltre non sono significative.
Fra 1h23min (pendenza costante) e 1h27min (3km in piano e 2km in salita al 12,5%) c’è una differenza di appena 4 minuti, quindi meno di 5% di scarto. Applicandolo a lunghe escursioni significa avere meno di mezz’ora di errore dopo 10h di cammino. Solo con pendenze superiori al 15% l’aumento diviene significativo. Quindi, tranne che per escursioni molto “sbilanciate” nel rapporto fra i tratti in piano o falsopiano e quelli in salita, possiamo utilizzare le pendenze medie.
Ripropongo la tabella dei fattori di conversione con l’aggiunta dei fattori per percorsi di a/r o ad anello. Per escursioni medie si può considerare solo la salita in quanto per la discesa fino al 10% il coefficiente è negativo e dal 10 al 15 può ritenersi poco significativo.
Considerato che la maggior parte delle camminate più comuni presentano pendenze fra il 10% (coeff. 4,00) e il 15% (coeff. 5,00), volendo assumere un moltiplicatore unico, il coeff. 5,00 è più che adatto. Infatti, essendo al limite superiore, compensa nella maggior parte dei casi anche il lieve aumento dovuto alla distribuzione non uniforme delle salite.
Per chi si è perso in questo mare di numeri, coefficienti e percentuali, ecco in sintesi come prevedere il tempo di percorrenza adottando i suddetti criteri.
Escursione lineare di 12km + 800m di dislivello *** 12.000m + 800 x 5 (4.000) = 16.000m
Quindi invece di calcolare quanto tempo è necessario a percorrere i 12 km e quanto in più per gli 800m di dislivello, semplicemente divideremo i 16km (somma della distanza reale più della conversione dei metri di dislivello in metri di percorso) per la velocità media abituale del nostro gruppo: a 4 km/h = 4h 00min (16 diviso 4) * a 3,5 km/h = 4h 34min  (16 diviso 3,5) * a 3 km/h = 5h 20min  (16 diviso 3).
Ho sempre applicato questi criteri per creare le mie tabelle tempi dei passaggi per le lunghe escursioni, dalle Camminate dei 23 Casali (15-18km) fino alle Animal Trail (50km) e Vagrant Trail (60km), e anche con queste distanze e tempi al di fuori della norma all’atto pratico gli scarti si sono misurati nell’ordine di pochi minuti.
Se volete, scordatevi di tutti i calcoli e tabelle e applicate direttamente questa formula per ottenere il tempo previsto per l’escursione che sarà = (lunghezza percorso + 5 volte il dislivello) diviso la vostra velocità media.
In un prossimo post vi fornirò alcuni ulteriori suggerimenti per affinare la previsione.
Prendete la buona abitudine di annotare distanze, dislivelli e tempi effettivi delle escursioni e già dopo una mezza dozzina di uscite potrete cominciare a rendervi conto se per voi la formula è valida o ha bisogno di qualche aggiustamento. Buon cammino. 

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