venerdì 12 settembre 2014

Cartografia dell’800 della Provincia di Napoli

Varie settimane fa, cercando in rete citazioni della mia tanto amata Carta di Napoli e Dintorni del 1819, mi sono imbattuto in questo documento che vi propongo (e suggerisco di leggere): Cartografie della Provincia di Napoli
Si tratta di un estratto del volume pubblicato dalla Provincia di Napoli nel 2007 dal titolo “Due secoli della Provincia, due secoli nella Provincia”. Fra i vari argomenti trattati, da autori diversi e autorevoli, c’è anche un capitolo interamente dedicato alla  cartografia, a firma di Floriana Galluccio, docente presso l’Università Orientale di Napoli.
Chiaramente si dà ampio spazio  alla Carta borbonica del 1819, ma la dotta dissertazione inizia trattando della carta di Luigi Marchese (1802), che però non include la Penisola SorrentinaDopo aver ampiamente discusso delle due suddette carte viene presentata la carta di Benedetto Marzolla, Provincia di Napoli e contorni (1848), a scala molto minore, ma egualmente interessante in quanto rappresenta l’intero Golfo di Napoli e, a sud-est si spinge fino a Salerno.
Le poche quote riportate sono misurate in passi, composti da 7 palmi ed equivalenti a 184,57 cmQuindi i 263 passi di San Costanzo equivalgono a circa 485m e i 780 di Sant'Angelo a Tre Pizzi a 1439m, misurazioni molto accurate considerata la strumentazione dell’epoca. 
Di questa carta accludo un paio di scansioni parziali che ritengo possano interessare la maggior parte dei lettori di questo Blog. Procedendo verso est, la prima comprende l’isola di Capri e l’intera Penisola Sorrentina, fino a Capo Sottile (Praiano), includendo Faito Sant’Angelo a Tre Pizzi, 

mentre la seconda rappresenta la Costiera Amalfitana, da Positano fino a oltre Salerno includendo la parte orientale dei Lattari dal Faito e Sant’Angelo a Tre Pizzi, fino al Cerreto e l'Avvocata (questa tuttavia non citata in carta).

Per quanto riguarda la toponomastica faccio notare alcune particolarità, a mio modo di vedere, interessanti:
* i dittonghi sono sempre scritti con la "j": Majori, Prajano, Fajto, Trasajella ...
* Arola viene denominata La Rova, come nella carta del 1819 e di questo toponimo già discussi nel post dell'1 settembre; 
* ad Agerola sono riportati Li Galli, Pianillo e Campora, tralasciando le frazioni più meridionali vale a dire San Lazzaro e Bomerano;
* fra i Casali alti di Vico ci sono La Rova (Arola), Preazzano e Ticciano, ma manca Mojano;
* il Cerreto è individuato come Monte Cerciti;
* gli isolotti gia Syrenuse diventano I galli e non Li Galli; 
* nelle immediate vicinanze Catacerra sta per Cala Cerva Vitareto per Vetara.

Nessun commento:

Posta un commento