venerdì 15 maggio 2015

I misteri di Cala Sant Esteve (novità e quiz)

Stamattina, a causa del troppo vento (quasi impossibile scattare macro di fiori) e delle nuvole che spesso limitavano la luminosità, ho dovuto rinunciare al programma previsto e ho scelto di andare ad approfondire le mie ricerche in merito alla possibile fornace da palle di Cala Sant Esteve (vedi post precedente). In questo post spiegherò che nonostante il mio impegno non sono pervenuto ad alcuna soluzione definitiva, proporrò un altro caso da risolvere e vi sottoporrò un facile quizOltre alle 4 foto anticipate di seguito, potete rendervi conto della situazione scorrendo le altre foto di fornace, cava e buco misterioso
Come suggerito da una dirigente della biblioteca di Mahon, sono prima passato dal Museo Militare di Es Castell, mia ultima speranza di trovare documentazione affidabile. La gentile addetta alla biglietteria mi ha ha fatto parlare con un responsabile del Museo il quale, al momento, stava proprio preparando una mostra sulle strutture difensive all’ingresso del porto di Mahon e fra i disegni che aveva ce n’era uno di una fornace all’interno di un forte. Con lui c’erano altri due signori, apparentemente esperti della materia, ma non sono riusciti a dissipare i miei dubbi. Il “capo” mi ha detto subito che si trattava di una calcara, ma dopo mie alcune obiezioni e richiesta di riferimenti scritti è diventato più evasivo e ha giustificato la sua risposta dicendo che suo padre l’aveva sempre indicata come tale. Con tutto il rispetto per il padre, non mi è sembrata una prova definitiva, e quindi ho garbatamente obiettato che dalla grande cantera (cava) a valle della torre non si ricava un calcare adatto a produrre calce e oltretutto sono tuttora visibili i classici tagli netti per produrre parallelepipedi da utilizzare per opere murarie. Mi ha risposto che il pietrame veniva trasportato lì la altre aree più a sud … e allora gli ho fatto anche notare che nelle vicinanze non c’era un tipo di vegetazione che potesse fornire abbastanza legname (come per esempio leccete che si trovano negli umidi e ombrosi barrancos) e mi ha detto che anche il legno doveva essere trasportato (?!), ma a questo punto mi sembrava già meno sicuro. Ovviamente ho insistito nel sottoporgli le mie perplessità: “Perché mai avrebbero dovuto trasportare legno e pietre invece della sola calce, se avessero costruito la calcara in zona più idonea?” (come si faceva dalle parti nostre).
   

L’avevo quasi convinto, ma era ancora titubante. Su un punto però eravamo tutti d’accordo: assolutamente non si trattava di una torre e certamente era una fornace … ma per cuocere cosa?. E allora ho portato la discussione sulla forma della struttura che non era quella classica con una sola apertura e abbastanza alta da consentire un comodo accesso, in questo caso sono due, relativamente basse, più una terza che non raggiunge la parte centrale ma conduce ad una piccola finestra che potrebbe essere stata utilizzata per controllare la combustione. Ho concluso ripetendo che l’unica notizia scritta (seppur in un articolo in rete) recitava: Anche se può sembrare un’antica torre di difesa o di guardia, è una fornace da palle.
Al ché uno degli altri due astanti ha ammesso “potrebbe essere vero” e così è terminata la mia indagine presso il Museo Militare. Sono quindi andato a verificare il tutto e a scattare numerose foto, cosa che non feci la volta scorsa non avendo tanto tempo e con il sole alle spalle dell’ingresso. Dopo attenta visita e considerazioni varie, devo comunque dire che come sono convinto che non si tratti di una calcara, sono egualmente scettico in merito all’ipotesi fornace da palle. Ciò soprattutto per un paio di semplici motivi: a) non riesco a immaginare come avvenissero le fasi di carico e scarico delle palle; b) nelle vicinanze non c’è traccia di alcuna piattaforma che potesse ospitare un pezzo di artiglieria.
Né in rete (dove ormai c’è di tutto e di più), né in una ulteriore indagine in biblioteca ho trovato alcuna immagine di calcare con aperture simili e nessun disegno della sezione verticale come quella della fornace di Sant Esteve che presenta un restringimento, come un imbuto, nella parte centrale. 
Prima di avviarmi alla Torre d'en Penjat (anche questa tralasciata per i medesimi motivi) ho fatto un bel giro nella vasta cava e, ahimè, mi sono imbattuto in un altro “mistero” (almeno per il momento). Si tratta di una specie di vasca di meno di 2 metri di diametro, chiaramente scavata nella roccia e non naturale, completa di un bordo piano e 4 scalini molto regolari, nonché una netta scanalatura verticale. Si trova a  pochissimi metri dal mare, ma non è collegata ad esso. Chiedendomi a cosa potesse servire sono solo riuscito ad elaborare tante strambe ipotesi, ma nessuna abbastanza sensata. Quindi non solo non ho risolto in via definitiva i miei dubbi in merito alla destinazione certa della fornace, ma ora ho anche l'interrogativo della vasca da chiarire. (foto a sx)
Infine, ecco il quiz: ho sentito un improvviso rumore fra i cespugli, mi sono girato e ho visto schizzar via a gran velocità un simpatico animale. In un attimo ho acceso la fotocamera e, seguendone il movimento, sono riuscito a beccarlo.
Riuscite a vedere di chi si tratta nella foto a destra?
   

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