mercoledì 24 giugno 2015

Metodo investigativo, scientifico e poliziesco, Pierce e Holmes

Come in altri casi simili, con questo post miro solo ad incuriosire i lettori e non certo ad analizzare a fondo teorie e processi logico-filosofici che negli anni sono stati oggetto di studi approfonditi, tesi e che hanno riempito libri interi. 
A partire dalla teoria elaborata da Charles Sanders Pierce (matematico, filosofo, semiologo, logico e scienziato statunitense, 1839-1914) passerò a parlare brevemente di Sherlock Holmes il quale, seppur solo nei casi immaginari descritti da Sir Arthur Conan Doyle, applica alla perfezione la logica dell’abduzione.
Questa, secondo Pierce, è il solo processo logico che permette di ampliare le nostre conoscenze in quanto ci spinge a cercare leggi e regole che ci permettano di prevedere le conseguenze certe di una azione o situazione.  Non ha una validità logica assoluta, ma porta i ricercatori ad elaborare e poi investigare una teoria plausibile, a partire dai dati ed eventi osservati.
Nel sistema logico di Pierce l’abduzione e la deduzione contribuiscono alla comprensione di un fenomeno, con l’induzione che apporta una quantità di verifiche e riscontri. Pierce, pur giustificando la validità dell’induzione in quanto processo auto correttivo, affermò che né induzione deduzione possono aiutare a svelare la struttura interna del significato.
Nella logica dell’abduzione lo scopo è quello di analizzare i dati, trovare uno schema, e suggerire una ipotesi plausibile. La deduzione perfeziona le ipotesi basate su premesse plausibili l’induzione è la prova sperimentale. Il costante riproporsi di esiti identici consolida la teoria ipotizzata con l’abduzione, senza fornirne tuttavia certezza assoluta, mentre un solo insuccesso dimostrerebbe che essa non è valida e, se non del tutto errata, deve quindi essere rielaborata tenendo conto dei risultati non congrui. Confermando l’ipotesi, si ricavano leggi e regole dalle quali potranno conseguire nuove deduzioni (per definizione, certe). 

Chi ha reso famoso questo tipo di processo logico (anche se i più non lo riconoscono e non ne colgono l’enorme valore) è stato Sir Arthur Conan Doyle con il sua creatura Sherlock Holmes, personaggio apparso  nel 1887 nel romanzo A Study in Scarlet (Uno studio in rosso). 
L’abilità di Holmes risiede essenzialmente nel notare un gran numero di particolari che, seppur apparentemente insignificanti, messi in relazione fra loro gli consentono di escludere ipotesi e conclusioni a prima vista ovvie e, per eliminazione, di giungere ad una soluzione plausibile, spesso quella giusta.
Certamente lo scrittore scozzese, medico prima di dedicarsi alla prosa, doveva conoscere molto bene le teorie di Pierce e vari assiomi di queste sono citati, più o meno esplicitamente, in alcune famose affermazioni di Sherlock Holmes:
  • Teorizzare senza avere dati è un errore madornale. Insensatamente si distorcono i fatti per giustificare una teoria, invece di elaborare una teoria plausibile che spieghi i fatti
  • Dopo aver eliminato l’impossibile, qualunque cosa rimanga, per quanto improbabile, deve essere la verità
  • Non faccio mai eccezioni. Una eccezione invalida la regola
  • Non esiste nulla di più fuorviante di un fatto ovvio
  • Le emozioni sono antagoniste di un ragionamento limpido

A puro titolo di curiosità e giusto per sottolineare la notorietà mondiale del personaggio di Sherlock Holmes, sappiate che in moltissimi paesi gli sono stati addirittura dedicate serie di francobolli e non solo nel Regno Unito ma anche in luoghi lontani come la Polinesia e nazioni non anglofone come il Nicaragua.

Chi vorrà saperne di più, in particolare nel campo della logica, potrà effettuare una ricerca in rete utilizzando, oltre abduzione (che può portare ad alcuni risultati relativi alla fisiologia), parole chiave come inferenza abduttiva, Pierce, logica. Se poi la ricerca si effettua in inglese, l’aggiunta di ulteriori keywords è indispensabile in quanto la parola “abduction” è comunemente riferita a rapimento, spesso per fini sessuali, in seconda battuta al campo della fisiologia e solo in ultimo al processo logico. Quindi, per giungere a pagine interessanti, è fondamentale aggiungere almeno una seconda parola come Pierce, logic, philosophy, reasoning, inference o altre simili. Oltre ai molti testi “seri”, che spesso risultano troppo filosofici ed eruditi per essere letti piacevolmente, ci sono articoli più divulgativi che comunque riescono a fornire un’idea della valenza, e soprattutto del fascino, dell’inferenza abduttiva.  Vi segnalo alcuni articoli
Per chi ha familiarità con l’inglese, potrà essere interessante leggere questo articolo a firma John Gray (BBC News magazine) www.bbc.com/news e un post che lo critica apertamente thinkofhappysquirrels.wordpress.com/

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