venerdì 19 giugno 2015

Richieste che lasciano sbalorditi

Sulla linea del post nel quale discettavo su domande insulse come “da dove si parte per andare a ...?”, affronto ora l’argomento dei laureandi (sottolineo: laureandi) che mi interpellano per avere informazioni o assistenza, in particolare in merito alla cartografiaFermo restando che apprezzo il fatto si rivolgano a me come se fossi chissà quale grande saggio (cosa che non sono), talvolta mi pongono delle domande che mi lasciano più che perplesso, direi esterrefatto, come nel caso di stamattina.
Uno studente, non so di quale facoltà universitaria, mi ha chiamato per chiedermi quale fosse la scala di una delle mie cartine online, dopo aver premesso che il dato gli serviva per la sua tesi in (udite, udite) Cartografia.
La domanda mi ha colto di sorpresa considerato che mi era stata posta da un tesista che si occupava della materia e non da uno sprovveduto. Ho pensato che nella carta in questione non avessi riportato la scala grafica e gli ho chiesto di controllare, ma mi ha risposto che c’era. Quindi gli ho spiegato che per conoscere la scala avrebbe dovuto prima decidere il formato nel quale volesse stamparla (A3, A4 o inserita nel testo) e poi desumerla dalle dimensioni dell’immagine.
C’è voluto un po’ di tempo (troppo) e varie esposizioni del concetto prima di convincerlo del fatto che non ero in grado di rispondere non conoscendo il formato. Non sono sicuro che abbia recepito il messaggio e nel peggiore dei casi potrebbe anche aver creduto che non volessi aiutarlo.
Il quesito conclusivo (ahimè senza risposta) è il seguente:
se un laureando in xxx (?), con tesi in Cartografia, non ha assimilato neanche il concetto di scala, di chi è la colpa? Del sistema, del professore o dello studente? 
In ogni caso c’è qualcosa che non va.

A beneficio dei meno pratici riporto le definizioni della Treccani (www.treccani.it) dalle quali risulta evidente l’imprescindibilità della nozione:
Mappa - Si chiamano mappe le rappresentazioni grafiche di una zona di terreno, quando la scala di riduzione è compresa tra 1:500 e 1:5000 (quali sono appunto le mappe catastali). Si dicono, invece,piante quelle in scala maggiore di 1:500, mentre si chiamano carte topografiche quelle da 1:5000 a 1:200.000 o anche a 1:250.000, carte geografiche quelle in scala ancor minore.
Scala - Nel disegno e nella cartografia, s. di riduzione, il rapporto numerico fra le distanze misurate sulla carta e quelle reali, che si esprime con una frazione che ha per numeratore l’unità; pertanto il denominatore è il numero per il quale bisogna moltiplicare le distanze misurate sulla carta per avere la corrispondente lunghezza sul suolo: così, per es., scala 1/100.000 o 1:100.000 (da leggersi: scala di uno a centomila) significa che una unità di misura lineare sulla carta (per es., 1 cm) corrisponde a 100.000 unità sul suolo (cioè a 1 km); il rapporto può essere anche espresso con la s. grafica, costituita da un segmento diviso in più parti con a fianco le indicazioni delle corrispondenti lunghezze reali. 

Come è evidente dalle definizioni di concetti base della cartografia, la scala è determinabile solo avendo il disegno stampato. Questo è uno dei motivi per i quali si utilizza la scala grafica in quanto, qualunque sia la dimensione della stampa, aumenta o diminuisce nella stessa proporzione del disegno rimanendo quindi sempre valida e veritiera. Una semplicissima proporzione fornirà la scala di riduzione (in termini numerici) di quella specifica stampa.

Nessun commento:

Posta un commento