mercoledì 29 luglio 2015

U.S. on the road: memorie e idee per viaggiatori

Insieme con le dia del raid canoistico in Francia, ho fatto digitalizzare anche qualche centinaio di vecchie foto di viaggio. Fra queste anche quelle del lungo viaggio/soggiorno negli Stati Uniti (settembre 1985 - aprile 1986) che incluse il percorso da costa a costa in entrambe i sensi. Dopo un paio di mesi in New England passati da quasi turista a New York e dintorni (un paio di settimane) e a Boston (6 settimane di lavoro come scaricatore/magazziniere), alla prima gelata decisi che era ora di trasferirmi in regioni più calde e ovviamente non mi lasciai sfuggire l’occasione di andarci in macchina.
Allora chi traslocava da uno stato all’altro di norma inviava la propria auto facendola guidare a qualcuno disposto a stare ore e ore al volante senza superare il famoso ridottissimo limite di velocità di 55 mph (88,5 km/h). Molte volte si mandava la vecchia auto ai figli che si erano trasferiti al college. Avendo tempo a disposizione, era senz’altro una esperienza indimenticabile, in particolare se si trovava una macchina decente da consegnare sulla costa opposta. Questo servizio è fornito ancora oggi dalle driveaway agencies anche se pare che non si trovino più tante ottime occasioni come 30 anni fa. In epoca pre-internet si cercavano gli annunci sui quotidiani e poi si andava a contrattare il viaggio di persona. La prassi era semplicissima (come quasi tutto in USA, almeno all’epoca) e consisteva nel trovare una destinazione interessante, negoziare un poco sul “contributo benzina” e sulla data entro la quale consegnare l’auto, esibire passaporto e patente internazionale, versare 50 dollari di cauzione, firmare un paio di documenti.
Fui abbastanza fortunato da trovare subito il viaggio perfetto per le mie esigenze: da Orange, New Jersey (una ventina di km a ovest di New York) a San Diego, California (dove avevo un “appuntamento”), quasi 3.000 miglia, poco meno di 5.000km! Anche la macchina era perfetta in quanto era piccola e con il cambio manuale (una Toyota Celica) e a causa di ciò l’agenzia aveva non pochi problemi in quanto quasi tutti gli americani avevano familiarità solo con quello automatico. Seppi che l’auto era in attesa da già quasi un mese e ciò mi consentì di ottenere 60 dollari per la benzina (più del normale) e 3 giorni in più per il viaggio (era prassi calcolare 350-400miglia al giorno) e quindi invece di 8 giorni ne ebbi a disposizione 11. C’erano un altro paio di condizioni, una la rispettai, l’altra no. Era concesso un surplus di miglia (in percentuale, in modo da consentire deviazioni dall’itinerario più breve) che permettevano di fare un po' di turismo, ma la macchina doveva essere consegnata entro 24 ore dall’ingresso nello stato di destinazione. Feci questo primo coast-to-coast senza quasi fermarmi e senza deviazioni, ma arrivato in California tenni la macchina per quasi una settimana percorrendo tutte le miglia disponibili ... Alla consegna ricevetti i 110 dollari (50 di deposito + 60 per il carburante) ed ottenni un passaggio per la stazione degli autobus (i famosi Greyhound).
Ora molto è cambiato, ma dal mid-west alle coste del Pacifico si attraversa ancora il vecchio west, quello dell’immaginario collettivo, delle strade infinite in mezzo al niente, o meglio, a paesaggi desrtici ma pieni di fascino. Nel mio viaggio, da Dallas in poi, dopo aver percorso le affollate highways del nordest fra New York, Philadelphia e Washington, quelle più tranquille del centro lambendo Memphis, Nashville e Little Rock, guidai per ore e ore incrociando pochissimi veicoli e passando per luoghi simbolo del Far West come Pecos, El Paso, Tucson, Yuma
Questa pagina (in inglese) fornisce quasi tutte le informazioni necessarie (le condizioni sono molto cambiate) mentre in quest'altra potete farvi un’idea delle auto da trasferire e delle destinazioni
Qui ci sono gli itinerari degli altri due trasporti che feci: 
* Los Angeles, CA Eugene, OR 
* Los Angeles, CACincinnati, OH
Nel primo caso guidai una enorme Pontiac LeMans del 1971 della quale non ricordo la cilindrata esatta, ma di quel tipo esistevano solo 2 versioni 350 e 400 cu in, vale a dire 5.735 e 6.555 cc, rispettivamente 320 e 355 cavalli, con cambio automatico (foto in basso, non scaricata da internet, è proprio quella che guidai). Percorrere con tale classica macchina americana degli anni '70 la mitica Pacific Coast Highway, alias California State Route 1, la tortuosa strada costiera californiana che avrete visto in migliaia di film e telefilm, non è cosa di tutti i giorni.


Concludo ricordando che il terzo trasporto mi consentì di fermarmi una notte a Las Vegas, passandola fra quasi tutti i locali più famosi, ma solo per giocare alle slot machine più economiche, da 1/4 di dollaro, e vincendo comunque 60 dollari. Di effettuare un paio di escursioni memorabili scendendo nel Grand Canyon e visitando il Parco Nazionale di Mesa Verde, prima di andare a Cincinnati.

Ci sarebbe tanto altro da raccontare e ci vorrebbe molto tempo per parlare del selvaggio west, del passaggio attraverso un tumbleweed storm, delle soste nei truck stops, cafeterias e diners nel bel mezzo del deserto frequentati solo ed unicamente da camionisti o di quando (al primo distributore self-service) non trovavo il tappo del serbatoio! nascosto dietro la targa, che si abbassava, impossibile da vedere o immaginare. 
Pur non potendo garantire che sia ancora piacevole fare una cosa simile al giorno d’oggi, senz’altro suggerisco ai più avventurosi di approfondire l’argomento e prendere in considerazione un coast-to-coast così. A seconda dei vostri interessi, capacità di guida, fortuna nel trovare auto e percorsi giusti e familiarità con l'inglese, con un po' di pianificazione e pochi soldi potreste realizzare il viaggio della vita.

3 commenti:

  1. La traversata Coast to Coast degli Stati Uniti è nella mia bucket list, così come la Nuova Zelanda, l'Alaska e la Patagonia. Un giorno, spero non troppo lontano spero di riuscire a realizzare questi sogni.
    Grazie per condividere le tue esperienza.

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  2. Risposte
    1. Sarete accontentati ... a breve,
      Del resto nel mio profilo per questo Blog è proprio scritto:
      Escursionista, viaggiatore, fotografo dilettante e cartografo.
      Giovanni

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