venerdì 13 novembre 2015

30 febbraio, 38 luglio, ventordici ottembre

Date strane, inesistenti, eppure la prima è stampata sul mio passaporto degli anni ’80.

Copacabana (Bolivia), 30 febbraio (!!!) 1980

Nel corso del mio primo viaggio oltreoceano, dall’Ecuador mi spinsi a sud percorrendo tutto il Perù fino ad Arequipa ed al Lago Titicaca
Da Puno, città più importante sulle rive occidentali del lago, decisi poi di effettuare una escursione in Bolivia, accedendo da Copacabana, cittadina di frontiera a sud della parte più grande del bacino, ad oltre 3.800m di altitudine. Sappiate, per pura curiosità, che la estremamente più famosa Copacabana brasiliana (quartiere e spiaggia di Rio de Janeiro) deve il suo nome proprio a questa cittadina andina in quanto nel XVIII secolo venne costruita cappella dedicata alla Virgen de la Candelaria de Copacabana, patrona della Bolivia, che ha uno dei più importanti santuari a lei dedicati proprio vicino alle acque del Lago Titicaca.
Tornando alla mia escursione, sappiate che non sono mai riuscito a raggiungere la cattedrale in quanto le disposizioni dell’epoca, emanate allo scopo di tentare di contrastare il contrabbando, prevedevano che chi attraversava la frontiera, prima di rientrare in Perù, dovesse rimanere in Bolivia almeno 48 ore. Tutto ciò lo scoprii solo dopo che mi ebbero timbrato il passaporto e, dopo aver spiegato che non potevo restare in quanto senza alcun bagaglio, praticamente fui “espulso” dopo aver effettuato un breve giro nella terra di nessuno fra le due frontiere. 
Solo per questo motivo sul timbro triangolare di ingresso in Bolivia fu annotato con pennarello verde “Anulado” e non perché qualcuno si fosse reso conto della data insistente. Comunque, avevano sforato di un solo giorno poiché il 1980 era bisestile e quindi il 29 febbraio esisteva, ma certamente non il 30. Nell’immagine delle due pagine intere del passaporto si può vedere chiaramente il timbro dell’Ecuador con la data reale: 1 marzo 1980.

Altre date “strane” sono state invece inventate di sana pianta e qualcuna è anche diventata abbastanza famosa, come per esempio il “38 luglio” (video YouTube)  titolo di una delle più famose canzoni degli Squallor. Questo gruppo musicale demenziale produceva testi fra l’assurdo e il surreale che venivano più recitati che cantati e incredibilmente vari loro versi diventarono una specie di tormentone che molti giovani dell’epoca usavano.
Dato che il loro linguaggio scivolava quasi sempre nello scurrile, o quanto meno nel molto equivoco e allusivo, erano praticamente banditi dalle radio nazionali e non si esibirono mai in pubblico. Penso che la foto a destra sia abbastanza significativa ...
Facevano parte del gruppo famosi parolieri come Daniele Pace e Giancarlo Bigazzi, ma di tanto in tanto collaborarono con loro vari personaggi noti come Gianni Boncompagni e Gigi Sabani.
In questo post del blog The voice of voiceless, troverete molte notizie sugli Squallor e potrete anche ascoltare vari loro pezzi. I nostalgici ed i curiosi troveranno facilmente tanto altro materiale in rete.

L’ultima data citata nel titolo (ventordici ottembre) è ancora più particolare in quanto non solo non esiste quel giorno sul calendario, ma nemmeno il numero e il mese. Non penso si conoscano i geni che hanno creato questi neologismi spacciati per numero e mese (probabilmente la stessa mente scellerata) eppure hanno avuto grande successo, in particolare il primo. 
In effetti in questa pagina Nonciclopedia viene riportata una storia relativa all’origine di ventordici (la grafia "corretta" è qui a sinistra), ma suggerirei di non prenderla troppo sul serio. Al contrario, alcune delle tante peculiarità del numero - elencate nella stessa pagina - sono molto interessanti e dimostrano che chi l'ha creato sa anche di matematica.
  • È l'ultimo dei numeri primi e il primo dei numeri ultimi
  • Non è divisibile nemmeno per se stesso
  • Moltiplicato per 1 dà 0
Anche ottembre ha la sua pagina Nonciclopedia nella quale si apprende il vero calendario di 19 mesi, anche se nella stessa pagina si ipotizza che possano essere settordici.
Sembra che i due vocaboli qui brevemente presentati siano stati i primi e sono certamente i più conosciuti della serie che conta tanti altri numeri e mesi. 
I loro nomi sono stati scelti per club, pagine FB, nickname e avatar.
  
Né la demenza creativa né la creatività demenziale hanno limiti o confini, ma almeno questi tipi di follia provocano danni molto limitati ... se ne causassero alcuno .

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