mercoledì 30 dicembre 2015

Nuova escursione nella caldera, nuove meraviglie

Certamente ultimo post del 2015 e anche ultimo, probabilmente, dedicato a  Las Cañadas per questo soggiorno canario. Sono tornato in una delle aree più frequentate del Parque del Teide per ripercorrere il circuito abbastanza semplice e breve (3,5km) attorno a los Roques de García.
Queste sono la parte rimanente del margine della caldera di Ucanca, attualmente una pianura desertica di oltre un km di larghezza,con solo un paio di rilievi isolati. Un bravo vulcanologo può raccontare la storia millenaria di questo cratere osservando la grande varietà di emergenze, rocce, colori e forme completamente differenti le une dalle altre pur trovandosi a poche decine di metri le une dalle altre o addirittura incastrate fra loro.
Ma anche il semplice osservatore attento non potrà fare a meno di rimanere incantato di fonte a tale spettacolo che, oltretutto, ha come sfondo il Teide a nord e il margine de Las Cañadas del Teide a ovest, al di là del Llano de Ucanca.
Delle 35 foto di questo album, qui ve ne propongo alcune. Fra le tre strutture caratteristiche del gruppo, oltre a La Catedral e La Cascada, c'è el Roque Cinchado (a destra), senz'altro il più significativo, strano, fotografato e famoso in quanto è uno dei simboli del Parque ed ancor più famoso fra tutti gli spagnoli ultratrentenni. Il disegno di questo pinnacolo, insieme con una ridottissima mappa delle Canarie, era molto evidente e riconoscibile sulle banconote da MIL pesetas, in circolazione fino all'avvento dell'euro quando furono"trasformate" in 6,01 euro (cica 11.635 lire), quindi taglio molto comune.

La grande varietà di rocce comprende anche piccole colate che oggi appaino come nere cascate pietrificate, grosse torri composte da rocce quasi geometricamente regolari o a scalini e altre artisticamente modellate dagli agenti atmosferici, affioramenti di lava cordata (a sx) e fra tutto ciò enormi Echium Wildpretii (nella foto a dx, ormai secchi).
   
Dopo aver "perso" un sacco di tempo fra queste meraviglie geologiche, ho dovuto affrettare il passo per completare il mio giro e non perdere la guagua (bus). 
Certamente non interessante come la prima parte sia l'attraversamento del Llano de Ucanca, sia il circuito Roque del PinosanatorioMontaña Majúa e Cañadas Blanca, hanno comunque offerto nuovi punti di vista e tante occasioni di foto che potete vedere in questo album.




All'anno prossimo, che sarà inaugurato con un post di presentazione di una novità, prima di concludere la serie "i miei sentieri preferiti" con il crinale Campanella - Santa Croce (San Costanzo).

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