martedì 22 novembre 2016

Wifi gratis e socialità

Stamane, su un giornale online straniero, ho letto uno stimolante articolo a riguardo dei cambiamenti sostanziali già intervenuti in molti bar, caffetterie e simili che mettono a disposizione dei loro clienti la connessione gratuita ad internet. L’ambiente e clientela stanno cambiando, da luoghi di incontro per una chiacchierata, scambi di opinioni o brevi incontri di affari, i suddetti tipi di locali si stanno trasformando in spazi di studio o lavoro online.
Di conseguenza in alcuni di essi, specialmente in alcune fasce orarie, è cambiata completamente l'atmosfera, al suono caratteristico di un mix di voci, risate, e tintinnare di tazze, bicchieri e cucchiaini si è sostituito un deprimente silenzio quasi assoluto e addirittura chi "osa parlare non sussurrando" viene ripreso da chi è immerso nel mondo virtuale.
Non sto parlando di quelli che semplicemente consultano email, FB, Twitter ecc., ma di quelli che piazzano il loro laptop sul tavolino, scegliendo quello con una presa elettrica a distanza di cavo, comprano una bottiglietta d'acqua o un caffè e stanno lì per ore. Gli stessi esercenti che fino a un certo punto hanno attirato clienti offrendo wifi gratuito ora stanno studiando come contrastare questa cattiva abitudine. C'è chi ha pensato di richiedere al minimo una consumazione per ora o mezz'ora, altri tentano di risolvere distribuendo password valide solo per le suddette durate.
Sia chiaro che non sono contrario alle reti aperte e all'uso di tablet e simili in luoghi pubblici. La prima stesura di questo post è nata proprio mentre aspettavo il mio potaje e le sardine fritte. Viaggiando quasi sempre da solo da sempre ho approfittato dei tempi morti per leggere o scrivere, non avendo con chi conversare, passare da un libro o un giornale a un e-book o Internet e prendere appunti in modalità digitale invece di utilizzare carta e penna non mi fa sentire colpevole e sono comunque sempre pronto a sospendere ciò che sto facendo per scambiare qualche parola con baristi, cuochi, camerieri e altri avventori.

Situazione diversa, ma forse ancora più triste, è quella di quei gruppi seduti attorno a un tavolo "giocherellando" con i loro smartphone senza scambiarsi una sola parola. Che escono a fare???

Si è perso lo spirito dei bar con discussioni e polemiche prive di possibili soluzioni (che siano di argomento politico o sportivo poco importa), punto d'incontro per pettegolezzi, lamentele, prese in giro e progetti senza speranza?

Dove sono finite socialità e comunicazione diretta, vis-à-vis?
Sono destinate a scomparire del tutto e definitivamente?

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