domenica 9 aprile 2017

Meglio naturali, spontanee e piccole o ibridate, coltivate e grandi?

Parlo delle Orchidee, ma la domanda interpretata in senso lato potrebbe essere riferita a scelte simili in tanti altri campi.
Questo è stato più volte argomento di amichevole discussione con vari operatori del Foster Botanical Garden di Honolulu, in particolare con il curatore dell’Orchid Conservatory (una serra che ospita quasi esclusivamente orchidee) e l’organizzatrice di esposizioni floreali che, quando si tratta di orchidee, attraggono sempre un gran numero di persone.
Anche se dovrebbe essere superfluo sottolinearlo, ovviamente loro erano per la ricerca di fiori belli, grandi, appariscenti, dai colori spesso vivaci e contrastanti, mentre io sostenevo che la bellezza intrinseca delle piccole orchidee spontanee ed in particolare delle Ophrys non ha nulla da invidiare a quelle che loro curavano con tanta passione.
Tornato in patria, oggi sono andato a “caccia” (fotografica) e, oltre a qualche Serapias lingua (sotto a sx) e le immancabili Orchis italica, con non poca difficoltà ho trovato anche due diverse specie di Ophrys, piccole ma estremamente affascinanti. 
   
Faccio presente che queste foto sono macro, vale a dire che l'immagine è più grande del fiore reale. Per esempio il labello di queste Ophrys, varia mediamente fra i 10 e i 15 mm = 1,0-1,5 centimetri.
Al contrario, la maggior parte delle orchidee coltivate in serra, quasi tutte ibridi, sono molto più grandi e proprio per essere curate, protette, irrigate nei modi e tempi giusti, con la esposizione alla luce e temperature abbastanza controllate, la loro fioritura dura molto più tempo rispetto a quella delle spontanee che restano in piena forma per pochissimi giorni.
Qui in alto vedete una Ophrys sp. fotografata oggi alle falde di Monte Santa Croce e in basso varie specie di orchidee almeno 10 volte più grandi, coltivate nella serra del Conservatory del Foster.
A tutto ciò, dal punto di vista degli appassionati e fotografi come me, si deve aggiungere la contentezza per la sorpresa o soddisfazione per essere riusciti ad individuazione una piccola orchidea "mimetizzata" fra tanti altri fiori. 
   
  
    

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